Mi capita spesso, nella mie lezioni di pilates, di confrontarmi con persone che soffrono di problematiche legate alla schiena. Da una semplice lombalgia, all’ernia o agli squilibri posturali, lordosi , cifosi etc…Spiego sempre ai miei allievi quali possono essere i benefici del pilates, ma anche quanto sia giusto ed opportuno farsi seguire da un valido fisioterapista/osteopata.
Per questo ho avuto il piacere di fare qualche domanda ad un esperto fisioterapista Simone Canali che ci aiuterà a capire meglio come mettere in relazione pilates e fisioterapia .
Oggi parliamo con SIMONE CANALI, responsabile del Centro Fisiopasteur di Milano.
Fisioterapista specializzato nella riabilitazione sportiva in generale e nel mondo della danza e delle arti acrobatiche in particolare.
Collabora inoltre da anni con la scuola specialistica GSTM che si occupa di formazione post laurea per fisioterapisti.
CIAO SIMONE, PER INIZIARE HO NOTATO CHE SEI UN FISIOTERAPISTA CERTIFICATO ORTOKINETICO, COSA VUOL DIRE?
Ciao Sara , grazie della domanda.
La certificazione di Fisioterapista Ortokinetico, è una certificazione che viene assegnata ai fisioterapisti che hanno completato una precisa formazione post-laurea nell’ambito della terapia manuale e della fisioterapia neuro-muscoloscheletrica. Si tratta di un marchio registrato che ha lo scopo di tutelare al meglio i pazienti, i quali in questo modo sono in grado di riconoscere – nei fisioterapisti dotati di questa certificazione – un professionista che ha svolto questo particolare percorso di studi, di pratica e di aggiornamento post laurea.
COME MAI CONOSCI IL PILATES?
Conosco il Pilates da più di 15 anni, da quando nel primo centro dove lavoravo usavamo questa tecnica sia come proseguimento dei trattamenti fisioterapici sia come metodo integrativo dello stesso trattamento, ottenendo sempre ottimi risultati.
QUINDI USI IL PILATES COME TRATTAMENTO FISIOTERAPICO?
Non possiamo considerare il Pilates come un sostituto della fisioterapia, ma ritengo che molto spesso possa essere parte integrante del percorso riabilitativo e soprattutto possa diventare uno dei modi migliori per mantenere i risultati ottenuti con la fisioterapia e prevenire l’insorgenza di recidive e dolori soprattutto di quelli che riguardano la schiena.
RITIENI QUINDI CHE IL PILATES SIA UN VALIDO ALLEATO NEL TRATTAMENTO DEI MAL DI SCHIENA?
Innanzitutto bisogna specificare che parlare di mal di schiena è un modo molto generico di raggruppare manifestazioni di mal di schiena in realtà diversissime e soprattutto dovute a molteplici cause che possono portare ad avere dolore alla zona lombare.
Se parliamo di un dolore aspecifico, non invalidante, di piccola o media entità, che si manifesta con una sensazione di rigidità e di fastidio più o meno diffuso, che non raggiunge agli arti e non che non da sintomatologie tipo scossa, che non viene esacerbato dai movimenti, ma che piuttosto si fa sentire nelle posizioni statiche, in questi casi credo che il pilates possa essere un validissimo alleato.
COSA RENDE UTILE IL PILATES IN QUESTE TIPOLOGIE DI MAL DI SCHIENA?
Sempre più evidenze dimostrano che tra le cause più frequenti dei dolori di schiena di tipo spontaneo – cioè in assenza di traumi diretti – risultano esserci il cattivo movimento o ancora di più lo scarso movimento.
Le posizioni sedentarie a cui siamo spesso obbligati al lavoro, tra postazioni al pc e lunghe ore in auto, determinano l’instaurarsi di uno squilibrio di forza e di lunghezza tra i diversi muscoli del nostro corpo.
Queste posture e queste attività prevalenti portano a indebolire in maniera progressiva alcuni muscoli che sono tra i principali stabilizzatori del nostro corpo, come il multifido e il trasverso dell’addome, per citarne solo due, che hanno un compito importantissimo a livello del nostro tronco.
Questi infatti sono muscoli che hanno un ruolo fondamentale nella stabilizzazione sia in statica sia dinamica della nostra colonna e permettono al nostro tronco di muoversi in maniera corretta
Quando questi muscoli diventano deboli o troppo lunghi o quando perdono il loro giusto timing di attivazione, cioè la capacità di attivarsi in maniera anticipatoria durante la sequenza di movimento, il nostro corpo attua dei sistemi compensatori e di sostituzione usando altri muscoli. Questa sostituzione o mal adattamento può portare ad un maggior affaticamento muscolare ad una maggior rigidità e dolore.
Il pilates in questa ottica può diventare un ottimo alleato perché permette di allenare la muscolatura profonda stabilizzatrice in maniera progressiva con una particolare attenzione alla precisione del gesto evitando sostituzioni e sovraccarichi e con un occhio particolare alla componente respiratoria.
QUINDI TUTTI GLI ESERCIZI DI PILATES VANNO BENE IN EGUAL MISURA?
Da questo punto di vista, quando parliamo di salute è da preferire il lavoro con le macchine rispetto a quello a corpo libero, soprattutto inizialmente perché permette di abbassare i carichi e rendere il lavoro più specifico e controllato. L’utilizzo delle macchine diminuisce il peso che agisce sul nostro corpo, permettendo quindi ai muscoli stabilizzatori, che si attivano principalmente a basso carico, di essere reclutati meglio con la precisione e la correttezza del movimento. Gli esercizi a terra hanno carichi maggiori e dovrebbero essere inseriti gradatamente con particolare attenzione scegliendo tra gli esercizi più specifici e adatti al lavoro e alle attività della vita quotidiana di quella persona.
COSA PENSI DEI LAVORI IN GRUPPO?
I lavori di gruppo vanno bene, ma sono preferibili se svolti in un contesto dove le persone non presentano problemi e dolori. Il lavoro in gruppo è da considerare più come un discorso di mantenimento e prevenzione, ma se parliamo di salute e cura bisogna capire che ogni corpo è diverso e che ogni dolore anche se localizzato nella stessa zona è causato da fattori variabili in ogni singolo individuo. Per questo è molto più efficace un lavoro individuale.
COME PUO’ UN ISTRUTTORE DI PILATES INTERAGIRE CON UN FISIOTERAPISTA?
Un fattore importantissimo, se parliamo di Pilates come strumento di prevenzione, è la competenza e il livello dell’istruttore che in questo caso non può essere limitata solo a quella tecnica del metodo Pilates, ma allargata anche a tutti gli aspetti del movimento e del funzionamento del corpo, dalla biomeccanica alla fisiopatologia, non perché debba sostituirsi alle figure sanitarie, ma perché abbia le conoscenze necessarie per individuare alcuni tipi di problematiche e sapere interagire nella maniera corretta con i professionisti sanitari – fisioterapisti e medici – in modo da poter creare un lavoro di equipe.
VOI COME VI COMPORTATE QUANDO UN PAZIENTE SI PRESENTA DA VOI CON QUESTE PROBLEMATICHE?
Quando un paziente si presenta da noi con un dolore, procediamo immediatamente ad una approfondita valutazione fisioterapica e funzionale in modo da capire non solo quali sono le zone che fanno male, ma soprattutto arrivare alla causa del dolore e al motivo per cui il corpo ad un certo punto ha iniziato ad aver male.
Spesso queste cause sono dovute ad una incapacità del corpo o di una sua parte a supportare un certo tipo di carico e questo può essere causato da un sovra utilizzo, cosa che capita spesso ai professionisti, o da un cattivo utilizzo o da un’assenza di utilizzo, cosa che invece capita soprattutto alle persone sedentarie.
A seguito della nostra valutazione costruiamo un piano di lavoro che prevede un trattamento manuale, quando serve, volto a diminuire le restrizioni di movimento e mirato al miglioramento precoce della sintomatologia.
A questo lavoro manuale sono associati esercizi specifici con il duplice obbiettivo di migliorare lo schema di movimento rendendolo più funzionale e aumentando la consapevolezza corporea e inoltre aumentare in maniera progressiva le capacità di carico dei nostri tessuti e del nostro organismo in generale, migliorando la sua capacità adattativa.
IN CONCLUSIONE ?
Per concludere mi sento di dire che la cosa più importante è quella di muoverci e possibilmente farlo nella maniera giusta facendo attenzione alla respirazione e ancor meglio se lo si fa anche con una componente aerobica.
Ritengo che il Pilates sia un ottimo metodo di movimento ma anche uno strumento utile di prevenzione ai dolori e che spesso possa essere usato come integrazione ai trattamenti fisioterapici.
Importante però è capire che non può essere considerato un sostitutivo della fisioterapia soprattutto quando si ha a che fare con pazienti che si presentano con certi tipi di problematiche dolorose o disfunzionali.
2 commenti
marco vi saluta
in pratica ad una mia amica hanno detto più o meno la stessa cosa, che il pilates già da lei praticato era un ottimo aiuto per il processo di fisioterapia che doveva fare, ma poteva essere suolo di aiuto e quindi in aggiunta alla fisioterapia, non un suo sostituto.